mercoledì 10 giugno 2009

Sgradevole/Ancora sgradevolezze

Sgradevole

Una lunga striscia corre via, verso il sole, dove non se ne scorge più l’inizio, tra l’azzurro appena increspato d’inizio estate e la sabbia che è sempre meno asciutta. Bernardo si chiedeva cosa ci facesse con un beverone analcolico poggiato dinanzi a sé. Lui che i cocktails non li aveva mai sopportati, persino da alcolici. Queste mezze figure, né carne, né pesce, in eterno bilico tra la confusione e l’essere anonimi. Un mix di succo d’ananas e qualcos’altro che più antipatico non si può. Avrebbe volentieri bevuto una birra ghiacciata se non ci fosse stata così tanta luce. Forse era la stessa storia delle sigarette: continuava a considerarsi fumatore, lui che non fumava da più di quindici anni. Continuava a sentire la fragranza del tabacco che si accende, tra un brutto pensiero e la conseguente derisione dello stesso. Come poteva prenderlo sul serio questo bicchiere mezzo pieno di robaccia giallognola? Non era meglio una minerale a questo punto?
Respirare aria nuova, fresca di nicotina, non aspetta forse tutto ciò?
Svegliandosi, contorto nel sudore, immerso nelle umide lenzuola della coscienza, si alzava incontro a un nuovo mondo dove un poco di ombra gli avrebbe consentito di fumare in pace. E si allontanava nella direzione opposta a quella striscia che continuava a correre verso riva. Bernardo incontra un gabbiano e non gli chiede nulla, vede un gatto che tentava di farsi tatuare il battistrada di una michelin e lo lascia fare, trova un uomo che piange e decide di tirargli una pietra, scappa.
Si siede al primo bar possibile e prende qualcosa di giallo, all'ananas e qualcos'altro.
Poi comincia a parlare da solo, nella sua mente, imprecando per quello che continuava ad ordinare, da giorni. Cosa sarà mai un altro sorso? E la striscia si avvicinava, ora se ne scorgeva il sorriso beffardo. Stavolta il mare era furioso, inspiegabilmente, apparentemente.
Bernardo si ritirava tra le vie interne, quasi correva, accorreva per udire i suoni delle onde, quando, schiaffeggiando gli scogli, rimbombano tra le mura delle case vuote, screpolate da una vecchiaia mai scontata, sopravvissuta persino alle urla dei primi bambini, quelli che sono nati quand’era già inesistente il resto.
Tutto era vecchio lì, malinconico ed infinito, forse anche triste ma almeno non si vedeva quella striscia. E Bernardo pensava che, in effetti, mai si sarebbe detto capace di lodare quella culla di calcestruzzo. Gli sembra così vera, ora! Fissa gli occhi a quel luogo dove nulla si vede. Un luogo ovattato, dai suoni in secondo piano, senza colori vivaci. Il luogo dove si perdono le considerazioni di chi ha poco da fare e pensa troppo. Il mare è ormai calmo e la striscia è ormai giunta, Bernardo va a vederla, finalmente e finalmente sereno scioglie una parola dalla sua gola: - Marrone!


Ancora sgradevolezze


Come stai?
Ti scrivo per raccontarti ciò che mi è capitato. Lo riporto, caro amico, così come mi è successo.
Ti aspetto.

Ed eccomi a mare, senza sigarette ancora una volta. Cosa farò, poi, sulla battigia se non potrò neanche fumare? La risacca è particolarmente vigorosa e non fa che sbattermi in faccia la verità. O le verità! Una tra queste si alza con la spuma delle onde e raffredda l’aria già afosa. In poche parole l’acqua ha ssiri fridda. Farmi il bagno, non se ne parla, forse. Si scalderà, prima o poi. Ppi forza u primu juornu mi devo fare il bagno? E poi, è tutto così torbido che non riuscirei mai ad immergermi. La sgradevole sensazione di non sapere cosa ci sia sotto…una tracina, Medusa, Perseo, siringhe, pietre, schifezze di ogni genere che possono essere immaginate nel breve spazio di tempo in cui decido di bagnare anche la testa. Tutto ciò per non fare brutta figura dinanzi agli altri bagnanti, che sicuramente stanno attenti a guardarmi. Poi scappo fuori dall’acqua, stando, però, sempre attento a non dare impressione di essere intirizzito dalle temperature glaciali; minimizzando, con un sorriso lieve, persino il pinguino che mi accoglie con un asciugamano. Guai se gli altri mi vedono cedere! Le conseguenza potrebbero essere gravissime, come essere abbandonato sul Taigeto o affidato agli iloti e costretto per tutta la vita ad assemblare panini da McDonald. Però finalmente è giunta l’Estate, il mare si calmerà e l’acqua sarà più calda. Si, vero, non ci sono sigarette ma in compenso ho i baffi. Il mio terrore risiede tutto in una striscia marrone che continua ad avvicinarsi, minacciosa e legittimata da anni di disinteresse programmatico. I capi-popolo chiedevano: “Volete la striscia marrone sul mare?”- e tutti rispondevano: “Siiiii!!!!”
A presto, Bernardo

9 commenti:

Fabio ha detto...

Perchè non ti piace il succo d'ananas?

Gaetano Celestre ha detto...

Ma no, non è vero, tra i succhi è il mio preferito!

Giovanni ha detto...

Onestamente Gaetano, riesco a percepire qualcosa ma non so cosa: perchè questi rimandi alla sigaretta? Per dare l'idea del piacere/vizio perduto? E questa striscia che corre verso il sole ha un che di malinconico che non mi spiego, e lo stesso dicasi per questa sete che non si riesce a placare con strani beveroni ma che fanno venir voglia piuttosto di una birra! Forse stai tentando di far tuo un ideale pascoliano, il senso di inadeguatezza che si prova rispetto all'ineluttabile scorrere del tempo e rispetto agli artifici "moderni" che si sostituiscono alla natura, alla spontaneità, alla genuinità. Però ripeto, è solo una mia interpretazione e molte cose mi rimangono oscure come il "marrone" finale, ad esempio. E poi non so perchè ma la associo fortemente all'altro tuo racconto "E gli alieni arrivarono ...e si stabilirono". Gaetano, aspetto lumi in merito e, nel caso in cui avessi preso una cantonata con queste mie prime anzi, seconde impressioni, ti prego di perdonare 'ignoranza del sottoscritto.

Gaetano Celestre ha detto...

Caro Giovanni, nessuna cantonata e neanche l'ombra di ignoranza. Non avrei mai potuto fare un commento migliore del tuo. Qui non si tratta di cogliere le sfumature, bensì di cercare, tra le sfumature, di cogliere qualcosa. Molto spesso, siamo abituati a pensare che sia tutto in un modo o in un altro, mentre il tutto è assolutamente libero (non relativo) di essere ciò che vuole, anche due cose contemporaneamente. Tutte giuste le cose che dici: sulle sigarette, sui cocktails e tutto il resto. Però, seguimi, potrebbe anche essere diversamente, e allo stesso tempo. Noi siamo contraddizione ed esistiamo solo in virtù di questo. Così è anche per quanto riguarda il "marrone". Cos'è il "marrone"? Eh, solo ognuno di noi sa cos'è e può valutarne i modi di esistere. Non posso dirti chiaramente cos'è perchè sminuirei l'importanza dell'idea in sè, e poi non saprei neanche come spiegartelo. Diciamo che se avessi potuto scriverlo in termini meno criptici (e dunque meno veri e meno sentiti)l'avrei chiamato "striscia di liquami melmosi, probabilmente di fogna". Ma scordati questa definizione troppo limitata. Per quanto riguarda il legame con il racconto degli alieni, non è solo con quello. Credo e spero che tutto ciò che scrivo o faccio sia legato a sè, in ogni sua parte (e allo stesso tempo si contraddica). Cerchiamo, sempre, nella nebbia.
Ti ringrazio, Giovanni, se ti interessa continuare questa interessante discussione, non esitare a scrivere. L'invito ovviamente è esteso a tutti. A presto

Giovanni Denaro ha detto...

Questo modo di pensare mi piace troppo, lascia aperte non tante ma tutte le possibilità di lettura di un testo, di una frase o di una parola. Si, il ragionamento che fai è quello giusto, lo condivido: lo scrivere, il fare musica, e il fare arte in generale non costituiscono necessariamnete un punto di approdo, un dato definitivo tale da farti dire "ecco, ho finito , è cosi e basta"; e mi sovviene a tal proposito un lusinghiero tuo commento fatto al sottoscritto in merito ad una mia poesia pubblicata sul gruppo di babele, nel momento in cui mi auguri di non afferrare mai pienamente e del tutto l'indole poetica che mi spinge a parlare, a vivere, a scrivere, a sognare; perchè così facendo spegneremmo la fiamma che ci brucia dentro e che ci spinge a cercare, a tentare.
Molti critici musicali hanno fatto notare come il livello poetico, di pathos delle canzoni di John Lennon sia scemato quando questi ha finalmente(dico io relativamente) esorcizzato l'IDEA della perdita della madre e del padre che aveva ispirato tutta la sua attività di composizione.
IDEE, NON SOLUZIONI, POSSIBILITA', NON DEFINITIVITA: COSA è DEFINITIVO E SICURO?????

Gaetano Celestre ha detto...

...posso dirti solo "grazie, Giovanni!" :-)

LMV 23IF ha detto...

Ti faccio i miei complimenti per quello che riesci ad esprimere tra le righe dei tuoi scritti dalla forma così inusuale o dalla non forma. Mi incuriosisce molto, in particolare, il passaggio dalla terza alla prima persona tra un racconto e l'altro. Da uno stile narrativo ad un'altro epistolare che non smette di essere narrativo. Può essere che Bernardo a furia di temere l'avvicinarsi della striscia marrone non si sia accorto di starci già dentro? Che la nostalgia del passato e la paura del futuro non siano altro che un modo per eludere l'unica dimensione che esiste?...Il presente che nonostante certi momenti di calma apparente non cessa mai il suo movimento. Come il mare.

Gaetano Celestre ha detto...

In effetti,caro LMV 23IF,le cose potrebbero stare proprio come dici tu.Ma Bernardo sguazzerebbe beato in quella striscia marrone avendo consapevolezza di ritrovarvisi?
Magari Bernardo tenta in ogni modo di ingannarsi.
Insomma,condivido la tua lettura e tuttavia ti invito a non rilassarti troppo su di essa.
La Verità potrebbe anche essere immutabile e fissa,ma il velo che la copre è in movimento continuo,come foschia persistente e solo apparentemente tutta uguale.
Continuiamo a cercare!
Ti ringrazio davvero tanto per tutti i complimenti che mi fai.
Per quanto riguarda il passaggio da "da una persona all'altra" ti invito a leggere "Bagni Achei" e, se lo farai,ti prego di dirmi cosa ne pensi.
Grazie ancora,è un piacere ricevere commenti intelligenti come il tuo.
A presto

LMV 23IF ha detto...

Neanch'io credo che sia umanamente possibile cogliere una verità unica.
Sarebbe il peggiore degli inganni! Credo anche che a nessuno dispiaccia del tutto naufragare nella propria striscia marrone.
Continuiamo ad errare!